Chi come me “bazzica” di fotografia, e magari lavora con i RAW, sa benissimo che lo spazio disco non basta mai!
Qualunque hard disk tende a riempirsi ad una velocità strepitosa, grande o piccolo che sia. Quando i dischi del vostro PC saranno colmi, invece di sostituirli con altri più capienti, potreste valutare un’alternativa: installare un NAS.
La sigla sta per “Network Attached Storage”, sarebbe a dire una memoria di massa collegata in rete, in pratica un hard disk (o un insieme di hard disk) non collegato ad un singolo pc, ma accessibile via lan (o rete se preferite).
L’utilizzo della soluzione basata su NAS comporta alcuni considerevoli vantaggi.
Primo di tutti la possibilità di avere capacità di storage maggiori grazie alla capacità di molti NAS di essere modulari, basta collegarne un secondo disco al primo per raddoppiare la capienza.
In secondo luogo, l’uso di un disco di rete permette una razionalizzazione dei nostri archivi. Molto spesso mi capitava di avere più copie dello stesso lavoro su due o tre dischi diversi per paura di perdere il tutto per guasti o cancellazioni accidentali. Con un NAS si ha la possibilità di avere un unico punto sicuro, vedremo poi come, sul quale archiviare i nostri files importanti con la comodità di poterli usare da più dispositivi anche contemporaneamente, ad esempio i ricevitori multimediali in grado di riprodurre foto, file audio e video via rete anche wireless (senza fili).
Un’altro indiscutibile vantaggio, che mi preme molto, è la possibilità di configurare i dischi rigidi del NAS in modo che siano “sicuri“.
Ho già scritto qualche cosa a riguardo nell’articolo “Fotografie digitali per tutta la vita?” e ne riporto qui un pezzettino per semplicità, vi consiglio di dargli una letta se avete tempo:
Un modo “semplice” per stare tranquilli, come per i CD DVD, è quello di memorizzare gli stessi dati su hard disk diversi. Questo perché è altamente improbabile che si rompano contemporaneamente ( senza tener conto della legge di Murphy ).
Questo “semplice” concetto è alla base dei sistemi RAID, una tecnologia sviluppata per garantire maggiore sicureza ai dati aziendali e poi “calata” come il suo prezzo fra i comuni mortali.
Ci sono vari livelli di RAID, ma la strategia della doppia copia (RAID 1) è quella che probabilmente conoscete.
In pratica, faccio il mio caso, comperate un aggeggio (LinkSys NAS200, ci ficcate dentro 2 dischi da 500Gbyte (totale 1 Tbyte) lo “installate” ed ottenete all’apparenza “soltanto” 500 Gbyte. Come mai? Ne vedete la metà perché ogni volta che scriverete o cancellerete un file sull’aggeggio si occuperà lui di farne una replica sull’altro hard disk. Se ne guasta uno? nessun problema, ci infili un’altro disco uguale e lui fà immediatamente una replica dei dati su esso.
Oggi come oggi poi è possibile acquistare anche pc desktop dotati di controller RAID.
Come avrete capito, avendo il NAS (se lo configurate opportunamente) una configurazione con dischi “fanstasma” si occuperà lui di fare più copie dei vostri files, ed essendo sempre accesso e vigile (potete dirgli di controllare spesso i dischi) vi segnalerà ogni problema riscontrato anche ad esempio via email!
Hai detto nulla!
Ma vediamo cosa serve per “creare” il nostro NAS personale.
Per prima cosa dovrete scaricare l’ultima versione del sistema operativo FreeNAS, ma cos’è questo sistema operativo?
FreeNAS, software libero, è un server NAS (Network-Attached Storage) che supporta: CIFS (samba), FTP, NFS, i protocolli RSYNC, l’autenticazione di utenti locali e RAID Software (0, 1, 5). La sua interfaccia di configurazione è completamente WEB. Una volta installato su Compact Flash, su disco o su chiavetta USB, FreeNAS occupa meno di 32MB. La mini-distribuzione FreeBSD (sulla quale si basa FreeNAS), l’interfaccia Web, gli script PHP e la documentazione sono basate su M0n0wall.
Poi avere a disposizione un vecchio, anche vecchissimo pc (un mezzo cadavere se volete). L’importante è che abbia le seguenti caratteristiche minimali (capitolo 1.1. della guida utente):
- PC con almeno 96Mb di RAM, un lettore CD Rom avviabile ed a scelta:
- o un Floppy Disk (per la configurazione) ed uno o più Hard Disk (per l’archiviazione)
- o un drive USB (disco o chiavetta) o CF (Compact Flash) avviabile ed uno o più Hard
- Disk (per l’archiviazione)
- o un Hard Disk avviabile ed uno o più Hard Disk (per l’archiviazione)
- o un Hard Disk avviabile (che verrà partizionato in due aree: sistema FreeNAS, spazio
- di archiviazione dati)
- Oppure un software di virtualizzazione, come ad esempio VMware, configurato come sopra.
NB – Nei casi in cui FreeNAS venga installato su un drive USB, CF o su Hard Disk, il CD Rom di installazione deve essere rimosso non appena terminata l’installazione di FreeNAS. Per il momento l’unica installazione supportata è quella mediante il CD Rom.
Dopo di che, visto che sono un pigrone, vi rimando alla lettura della guida utente oppure al bellissimo articolo apparso su Chicche di Cala per la guida passo passo all’installazione ed alla configurazione di tutto quando possa servire al vostro scopo.
Buon lavoro e fatemi sapere come vi è andata!
5 risposte su “FreeNAS: con un vecchio pc è la soluzione quasi gratis per lo storage”
@Matteo: grazie del consiglio.
ok per il vecchio pc,
ma metteteci su un alimentatore nuovo,
che un guasto all’ali brucia tutti i dischi anche se sono in raid
Sono d’accordo! Bell’articolo, mi piace il tuo blog!
mmmmm avevo fatto un pensierino ad un NAS e lo stavo per comprare… magari prima provo a resuscitare un cadavere che ho in cantina :-)
Grazie per la dritta
Figurati, ma fammi sapere com’è andata a finire e considera però l’acquisto di una scheda di rete Gigabit altrimenti vai lento.