La discussione vera la trovate su Flickr nel gruppo di Fotografia Reflex, io qui riporto soltanto il mio pensiero a riguardo.
Due anni fa sono andato in vacanza in Irlanda…be, stanco di cambiare sempre fra 50 e 70-300 ed arrivato davanti ad un negozio di Galway, ovviamente fotografico, trovai un 18-200 della Sigma – uno dei primi stabilizzati non “ufficiale”. Be, l’ho rivenduto appena tornato in italia allo stesso prezzo, ma devo dire che per le foto “ricordino” si è comportato benissimo.
Stampe 13×18 e qualche 20×30 e molta praticità d’uso.
Da quando l’ho provato, ogni volta che parto per le “vacanzette” ripenso a lui con una certa nostalgia.
A lui che mi evitava tante discussioni tipo “La pianti di cambiare ogni 5 minuti obiettivo?” oppure “Possibile che per una foto ci metti cosi tanto?”
Be, varrà poco dal punto di vista ottico ma vi assicuro che dal punto di vista “umano” lo rimpiango molto.
Adesso chiudo che “ci stai mettendo troppo a scaricare ste email” ;-)
Fico, adesso mi autocito … annamo bene … forse ha ragione chi dice che sono egocentrico, se non fosse che nel mentre mi vietava di pubblicare link al di fuori del suo sito gh gh gh
2 risposte su “Obiettivi tutto fare…un bene o un male?”
Proprio perché è una questione di qualità che aborro l’uso delle compattine (anche se ultimamente ci sono in giro modelli interessanti). Con un tutto fare ho ottenuto buoni risultati, cosa che con una compattina non avrei ottenuto. Un buon compromesso. E come diceva mio nonno: “è tutta na questione de sordi!” ;-)
Grazie dei due cents che ci hai regalato.
Per le “vacanzette” va bene anche una compatta; il problema si pone quando non si cerca solo la foto ricordo, ma una foto di qualità. L’altra questione è la disponibilità economica, dato che un 18-200 costa meno di tre ottiche fisse. In sintesi, per citare i C.C.C.P., “è una questione di qualità”.