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L’immaginario dal vero di Henri Cartier-Bresson

This entry has been published on 2 Novembre 2012 and may be out of date.

Come sapete io non sono un giornalista ne un letterato ne tanto meno posseggo una cultura che in qualche modo mi dia i titoli per fare recensioni ma, di fronte a libri del genere voglio scrivere anche io la mia…come dire…di pancia! non aspettatevi termini colti ma tanti wow, fico ecc ecc

Procediamo. L’immaginario dal vero di Henri Cartier-Bresson è un diario in cui il maestro, uno dei più grandi se non il più grande, racconta la sua visione della fotografia in una maniera che vi farà, almeno con le cosi è stato, sembrare di essergli al fianco. Leggendo il libro avevo la netta sensazione di stare parlando con mio nonno del più e del meno. Cosi  potrei riassumere la sensazione di sacralità con cui io ho affrontato la lettura, oramai tempo fa, di questo prezioso volumetto.

Adesso…alzi la mano chi di voi non hai mai sentito o letto la frase “Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio ed il cuore”? bene è sua e sta su questo libro ^_^
Di questo “piccolo” uomo che da solo ha rivoluzionato la fotografia moderna inventando il fotogiornalismo cosi come lo conosciamo, uomo che ha girato tutto il mondo e che ha fatto di tutto per portare le regole pittoriche nella composizione fotografica e uomo, inutile credo ricordarvelo, che è uno dei fondatori della Magnum Photos (una delle più grandi agenzie fotografiche del mondo).

Adesso che avete chiaro di quanto adoro questo libro ed il suo autore, torniamo al libro. Nelle prime pagine del libro, che in totale ne ha 96,  il maestro ci mostra la sua visione della fotografia e del come essa sia stata fortemente influenzata dalla pittura (suo principale amore) e dal cinema dal quale, come lui stesso ammette, ha imparato il “saper vedere”.

Il libro riunisce scritti usciti in tempi diversi e si compone sostanzialmente di due parti: L’istante decisivo del 1952 con post scritum del 1985 e L’immaginario dal veroinframmezzati da appunti scritti a mano dell’autore (inchiostro a china e grafia elegante) e fotografie.

E’ affascinante e colpisce ad esempio quello che scrive per confrontare il disegno con la fotografia “La fotografia è un’azione immediata, il disegno una meditazione”.

Io non vado oltre ma vi dico di prendere questo libro che costa pochissimo ma arricchirà di molta la vostra cultura fotografica ma … non vi aspettate tempi e diaframmi, qui si parla di fotografia e non di strumenti ^_^

In fotografia l’istante è al tempo stesso la domanda e la risposta.

Quello che mi appassiona e che mi guida in fotografia è che il gesto e il pensiero coincidono.

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