Riporto pagina 15 di “il libro della fotografia” dell’aprile 1971, che in breve descrive(va) cosa succede quando scattate una fotografia. Certo ora c’è il sensore digitale al posto della pellicola non c’è il negativo, si stampa pochissimo ma alla fine siamo li. Ah, le immagini le ho inserite io perché rendono il post più gradevole. Iniziamo.
Breve corso teorico per il principiante ECCO CHE COSA SUCCEDE QUANDO FATE UNA FOTOGRAFIA
1. LA LUCE emessa da una fonte luminosa naturale o artificiale investe il soggetto e ne viene riflessa, rendendolo così visibile all’obiettivo della macchina fotografica nello stesso modo in cui lo rende visibile all’occhio umano.
2. L’OBIETTIVO della macchina rifrange i raggi luminosi provenienti dal soggetto, forma un’immagine del soggetto stesso e, se correttamente messo a fuoco, proietta quest’immagine sull’emulsione sensibile del film.
3. IL FILM reagisce, entro certi limiti, alla luce che lo investe in diretta proporzione alla misura dell’esposizione. Una immagine « latente », cioè invisibile, si forma per l’azione della luce sui cristalli dell’emulsione sensibile.
4. Lo SVILUPPO trasforma l’immagine latente in un’immagine visibile in cui le parti che hanno ricevuto più luce sono proporzionalmente più scure di quelle che ne hanno ricevuto di meno. L l’immagine « negativa » del soggetto, in cui i valori di luminosità sono rovesciati. Per rendere tale immagine negativa insensibile ad ogni ulteriore esposizione alla luce bisogna « fissarla » con una soluzione chimica. Per renderla stabile, occorre lavarla e liberarla da ogni agente chimico estraneo, quindi asciugarla.
5. LA STAMPA inverte nuovamente i valori tonali dell’immagine e dà la fotografia « positiva » su carta. Sia che avvenga « direttamente » per contatto, sia che avvenga « direttamente » con un apparecchio per ingrandimenti, stampa non è sostanzialmente che una ripetizione del cesso di esposizione e di sviluppo di un negativo. L’immagine contenuta nel negativo è proiettata sulla emulsione sensibile di cui è rivestita la carta, ove la reazione chimica tra luce ed emulsione produce nuovamente un’immagine latente che, dopo essere stata sviluppata, fissata e lavata, diviene la nostra fotografia.